mercoledì 4 ottobre 2017

Spirit Adrift - Curse of Conception: in mano all'alchimista

(Recensione di Curse of Conception degli Spirit Adrift)


Si sa che filosoficamente un quesito che arriva sempre alla testa di ognuno è quello di capre quale sia la propria "missione" in questo mondo, vale a dire il motore che ci impulsa a vivere e a inseguire una strada definita. E' difficile dire se personalmente so già quale sia quella strada perché mi mancano ancora parecchi elementi per capirlo ma credo che una mia piccola missione sia quella di portare a quanta più gente possibile quello che è la musica generalmente più "discriminata". Parlo dunque del metal ma non solo, e se ho, ormai da anni, l'intenzione di farlo arrivare a molta gente è perché credo che le infinite anime del metal riservino un posto per ognuno. Credo che sono più i preconcetti esistenti che qualsiasi altra cosa ad allontanare un potenziale pubblico da questo mondo sonoro. Ma se ci pensiamo c'è stato un passato dove le cose non erano esattamente così. Potremmo definire come gli anni d'oro del metal, quelli che tra la fine degli anni 80 ed i primi 2000 hanno catapultato allo status di leggenda parecchie band che tuttora si muovono con quella autorevolezza. Perché questo non accade più? Perché i tempi, culturalmente parlando sono cambiati in peggio.

Curse of Conception

La musica degli Spirit Adrift è una musica particolare, perché non si muove in un'unica direzione ma tocca più sottogeneri del metal tenendo in tutti casi una linea comune su tutto quello che fanno. Tutto ha un'impronta che ci riporta indietro a quelli che ho definito come "anni d'oro" del metal. La cosa interessante è che quest'insieme è ben calibrato in modo di ricreare un'identità nuova che si distanzia dai gruppi che sono nel loro elenco di influenze. Curse of Conception diventa così un disco che senz'altro ha un sapore nostalgico ma che non per quello smette di regalare qualcosa di nuovo al panorama musicale. E a questo punto devo lanciare una mia piccola tesi. Credo che ci sono dei sottogeneri del metal che si sono fossilizzati ed è impossibile farli suonare nuovi, per quello quando abbiamo a che fare con lavori che si muovono in quella direzione sembra sempre di stare di fronte ad una specie di macchina del tempo. Poi ci sono altri sottogeneri che anche se sono molto datati lo stesso riescono a regalare nuovi elementi. Questo è il caso di questa band e di questo disco.

Curse of Conception

Il genere in questione è il doom. Genere che ormai ha preso delle pieghe molto diverse, che forse come evoluzione nel tempo l'hanno distolto dall'aspetto più cupo e depressivo per andare a riabbracciare certe idee presenti nell'epoca delle prime band del genere, cioè quello che generalmente oggi viene definito come proto doom. Questa è la caratteristica principale di questo Curse of Conception. Ma anche se ritengo che il fatto di muoversi in questo mondo sonoro faccia sì che non ci sia un decadimento musicale non è quello che basta per dare l'idea di una novità interessante per quanto riguarda la proposta degli Spirit Adrift ed è lì che entrano in gioco tutte le idee secondarie, che messe insieme finiscono per delineare l'intenzione della band. Entrano in gioco elementi dell'heavy metal più classico alla Iron Maiden o Judas Priest, molto presente per esempio nel lavoro di armonizzazione delle chitarre, ma anche piccole cose del thrash metal portato avanti dai primi Metallica, che in questo lavoro si percepisce soprattutto in certi riff di chitarra e nelle ritmiche sulle quali si basano certi brani. Tutte cose datate ma che rimescolate e messe insieme finiscono per regalarci un lavoro che invece è perfettamente del 2017. Questa è l'alchimia misteriosa che si crea quando certe cose vengono mescolate in certi modi.

Curse of Conception

Credo che, vadano come vadano le cose c'è un aspetto che un musicista non deve mai dimenticare, ed è il fatto che scrivere musica è regalare, sempre, una nuova voce. Ben poco importa qual è il genere scelto, se c'è qualcosa che non si perdona mai è essere una copia di cose ascoltate e riascoltate. Curse of Conception nasce in mezzo alla musica di una ventina di anni fa ma è in grado di superare quella fatidica prova. Riprendo il concetto dell'alchimia, gli Spirit Adrift sono l'alchimista che combina i suoi elementi fino a creare qualcosa di nuovo. 

Spirit Adrift

Prendo due esempi di questo disco per farvi vedere anche che c'è varietà dentro a quello che la band fa.
Il primo è Spectral Savior ed è un brano che nasce su riff assolutamente doom andando sin da subito a mettere l'accento su quello che principalmente sa fare il gruppo. Diciamo che la prima parte del brano è assolutamente Black Sabbath ma piano piano apre la porta ad altri generi e il suono finisce per diventare di matrice molto classica. La coda del brano è molto bella, con una serie di arpeggi che disegnano un mondo a parte, per poi riprendere con grande epicità quello che si stava facendo prima.
Il secondo è Onwards, Inwards è questo è il brano più ostico del disco, quello che spalanca di più la porta a delle sonorità thrash che in certi momenti sembrano quasi confinare col death metal alla Sepultura, soprattutto per via del riff iniziale. Ma non c'è soltanto quest'aspetto dentro a questo brano, piano piano che si sviluppa sembra voler abbandonare quegli aspetti più classici ed avvicinarsi a quelli più moderni. Il modo nel quale gira e cambia verso la fine è molto interessante perché c'è un profondo mutamento dal punto di vista emotivo. Da ostico passa ad essere maestoso.E' la traccia con maggiore prospettiva e quello che mi ha lasciato di più di tutti gli altri.


Curse of Conception è un disco che si muove sopra ad un equilibrio molto fragile perché corre il rischio di rimanere troppo impresso dentro a quello che è stato un passato musicale. Invece l'abilità degli Spirit Adrift sta nel non cadere in certe dinamiche passate ma utilizzare quel tipo di sonorità nella costruzione di qualcosa di nuovo ed interessante. Non è un'equazione semplice e già quello è molto positivo.

Voto 7,5/10
Spirit Adrift - Curse of Conception
20 Buck Spin
Uscita 06.10.2017


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