lunedì 14 agosto 2017

Vinsta - Wiads: fresco suono alpino

(Recensione di Wiads dei Vinsta)


La natura è così importante, e in realtà dovrebbe gestire tutta la nostra vita, da segnare la direzione musicale di certi generi. Infatti diventa quasi automatica la associazione di certe sonorità con certi dintorni. E tutto questo mette in risalto un aspetto molto importante, cioè quello che l'appartenenza geografica di ciascuno molto spesso non coincide con i gusti musicali, come se in tanti fossero, o fossimo, nati nella parte sbagliata. Per fortuna c'è la musica che riempie queste inesattezze e ci fa sentire "a casa".

Per i Vista non sussiste la problematica della quale vi ho narrato prima. Nati nelle Alpi austriaci è proprio quello che vedono e respirano che viene messo in musica. Il primo esempio di tutto ciò ha il titolo di Wiads ed è un disco contundente. Parto dicendo che sono i due mondi fondamentali che vengono messi insieme in questo lavoro. Il primo è quello già segnalato, cioè l'appartenenza geografica e la fortissima presenza delle montagne dentro alla loro musica, non soltanto come tematica ma anche a livello di dialetto, perché le loro canzoni sono cantate con la loro forma dialettale propria. Il secondo aspetto è quello del genere che sviluppato molto magistralmente. Il loro è un progressive death metal che richiama tantissimo i primi lavori, e per molti i migliori, degli Opeth. Vale a dire canzoni molto lunghe di sviluppo orizzontale dove c'è spazio al virtuosismo misurato. La differenza con la band svedese sta nel fatto che i Vista accentuano l'aspetto più folkloristico della la loro terra e fanno convivere quest'aspetto con il metal. Forse questo è l'aspetto essenziale che da un'impronta molto personale alla band, evitando che si possa parlare di vicinanze troppo importanti con altri gruppi.

Wiads

Musicalmente, dunque, questo Wiads ha molti aspetti che lo mettono a pari livello con tanti gruppi che hanno sviluppato magistralmente il progressive death metal. C'è la giusta dose di progressività, senza diventare mai una dimostrazione tecnica, c'è la giusta dose di mistero ed oscurità, infatti le proprie creazioni hanno qualcosa di buio, di spiritico, di narrativo, e c'è una forte componente locale. Per quanto riguarda quest'ultima caratteristica è molto bello che l'interventi maggiori abbiano a che fare con la lingua, o dialetto, e con certi interventi strumentali che vanno ad ingrandire il quadro generale, senza distoglierlo della sua direzione principale. Infatti anche se siamo di fronte a questi interventi in nessun momento si può parlare di vero e proprio folk metal, perché la matrice della presenza di aspetti locali non risponde assolutamente a quella che usano i gruppi di quel genere musicale. I Vista utilizzano questi elementi per dare la personalità necessaria a far capire qual è il loro messaggio e come lo portano avanti. 

E' proprio qua che bisogna soffermarsi e approfondire. Quello che fa di Wiads un disco pregevolissimo, anche considerando che si tratta del primo lavoro della band, è proprio la personalità che c'è dentro. Potremmo dire che i Vista sono gli Opeth austriaci ed il confronto non è per niente esagerato. Naturalmente bisognerà vedere se nel tempo la band sarà in grado di mantenere quest'etichetta ma come primo passo c'è da dire che questo è un lavoro rotondo, suonato magistralmente e pieno di aspetti nuovi. Un'onestissima prova.

Vinsta

Voglio guardare da più vicino due dei brani che compongono questo lavoro.
Il primo è Gedonknschwa. Forse in questa canzone si può "leggere" senza alcuna difficoltà l'appartenenza al progressive death metal. E' un brano lunghissimo, costruito su riff che funzionano perfettamente, su cambi di ritmo trascinanti e su fraseggi di chitarra perfetti, sui quali il basso non trova problemi ad essere veramente presente. I cambi di tempo e le diverse parti che si susseguono fanno di questo brano un bellissimo esempio di come giocare con la dinamica. 
Il secondo è Bluatlauf. Se il primo brano lavorava con degli aspetti più globali in questa canzone si sente molto di più l'impronta locale. Sia l'armonizzazione della voce, sia la presenza del violino sono tutte caratteristiche che fanno capire, senza parole, quello che il gruppo ci sta raccontando, quello che sta costruendo, quella che è la finestra spalancata verso le cime innevate e come quella presenza maestosa ha un peso su tutta la vita.



Musica che sa di neve, che sa di notte, che sa di vento. Musica che si distoglie quanto più possibile dai rumori degli uomini. Musica che può servire come ponte per unire tanti posti con le stesse caratteristiche. Musica che nella sua dimensione globale, facilmente comprensibile da un vasto pubblico, ci introduce elementi locali. Non per un fatto di promozione turistica, ma semplicemente per l'onestà di stare creando qualcosa in un determinato tempo e spazio. L'onesta c'è e si sente. Per quello Wiads è un perfetto debutto, complimenti ai Vinsta. Sarà bello seguire i loro passi.

Voto 8,5/10
Vinsta - Wiads
Trollmusic
Uscita: 25.08.2017

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