giovedì 25 maggio 2017

Weserbergland - Sehr Kosmisch Ganz Progisch: musica per stare bene

(Recensione di Sehr Kosmisch Ganz Progisch degli Weserbergland)


La musica, come tanti elementi della cultura, ha delle chiare connotazioni storiche. Quando ascoltiamo certi suoni automaticamente la nostra mentre li collega ad un periodo preciso della storia, in modo completamente naturale. E' questo il gioco che fanno molti musicisti, che si avvalgono di queste caratteristiche per "appropriarsi" del passato musicale e storico dandoli una nuova vita. L'importante è che non sia un semplice gioco d'imitazione ma bensì un contributo inteso come un evidenziare le caratteristiche principali di un momento storico o di un genere musicale.

Ultimamente sono gli anni 70 quelli che bussano ripetutamente alla mia porta. Forse è presto, e sbagliato, parlare di un revival ma è indubbio che tanti elementi presenti di quel decennio hanno lasciato una traccia che si protrae negli anni e trovano nuova linfa nel presente musicale. E' quello che succede con Sehr Kosmisch Ganz Progisch, titolo per me impronunciabile, dei norvegesi Weserbergland. Questo disco rappresenta il debutto di questa band, capitanata dal flautista Ketil Vestrum Einarsen, musicista di vastissima esperienza che ha suonato in un sacco di rinomati gruppi progressivi norvegesi oltre ad essere il compositore di svariate colonne sonore di documentari e serie televisive. 
Ma torniamo agli anni 70 e al perché la loro presenza è molto forte in questo lavoro. Questo viene giustificato dalla coesistenza di due genere musicali che hanno vissuto la loro epoca più brillante in quei anni. Mi riferisco al krautrock ed al rock progressivo, due generi che si avvicinano ed allontanano per via dei riferimenti storici e la loro evoluzione. Infatti il krautrock è rimasto abbastanza inchiodato ai suoi origini ed agli elementi che lo definiscono. Per quanto riguarda il prog le sue ramificazioni si sono stesse capricciosamente in tanti ambiti regalandoci ancora oggi delle novità. La cosa interessante, però, di questo Sehr Kosmisch Ganz Progisch è che non sembra, ne vuole sembrare, un disco del passato. E' molto moderno, è pieno di elementi che si uniscono avendo come riferimento principale i due generi ampiamente nominati.

Weserbergland

Infatti se approfondisco quello che si può sentire in questa prima mostra dei Weserbergland viene fuori un disco molto completo composto di "solo" quattro brani strumentali. Dico "solo" perché  la durata di queste composizioni va dai 9 minuti e passa fino ai 16 minuti ed 11 secondi, dunque quello che abbiamo di fronte è un'opera monumentale che si evolve in piena regola prog. Struttura di quel genere, allora, e suoni kraut, per ricreare delle atmosfere cosmiche dove ogni strumento trova pane per i propri denti. C'è spazio per il divertimento di tutti i musicisti che contribuiscono ad erigere questa torre di Babele di suoni. Dicevo prima che la trappola nella quale non bisogna mai finire è quella di pensare che questo disco sia un viaggio indietro nel tempo. Non lo è, e tanti elementi che lo compongono sono cose che sono venute fuori nel tempo. Per quello trovo che ci sono chiari riferimenti ad "evoluzioni" del tema come può essere quel paio di dischi meravigliosi di quel progetto chiamato Gordian Knot nato nella mente di uno dei migliori bassisti dei nostri tempi: Sean Malone. Infatti anche questo Sehr Kosmisch Ganz Progisch si nutre di strati sonori, che appaiono e spariscono come per arte di magia. Quello che differisce tra i due progetti è che i Weserbergland rimangono inchiodati nell'immaginario rock senza mai avvicinarsi a quello metal. 

E' ammirevole la capacità di concepire dei brani come quelli di Sehr Kosmisch Ganz Progisch. Lo è perché i percorsi sonori intrapresi in questo disco sono tutt'altro che scontati. Questo lavoro è come un palazzo progettato da un architetto che predilige l'arte all'utilità, per quello ogni angolo sonoro dei Weserbergland è un angolo da ammirare e da cercar di capire. Non ci sono vie dritte ne scorciatoie, siamo di fronte a percorsi obbligati che hanno una finalità molto ben definita. La musica è la chiave, e se la usiamo ci troviamo dentro ad universi rassicuranti ma sconosciuti. 


Voglio guardare da vicino uno dei brani che compongono questo lavoro lasciando chiaro, in tutti i casi, che questo è un disco d'apprezzare nella sua interezza.
Il brano si chiama Kunst Der Fuge e mette in gioco tutto quello che ho cercato di illustrarvi fino ad adesso. Ci sono tanti strati sonori, ci sono giochi alla Gordian Knot, ci sono provocazioni kraut e quello che viene costruito è un mondo idilliaco degno da un romanzo di fantascienza dove l'uomo conosce mondi di una bellezza incredibile. Bellissimo.

Sehr Kosmisch Ganz Progisch è uno di quei dischi che difficilmente darà fastidio a qualcuno, perché è molto ben suonato, perché non è invasivo ma nello stesso tempo riesce a mettere l'ascoltatore in uno stato d'animo positivo, cosmico e felice. La musica non è un insieme di ghetti ma dei sentimenti che si traducono in suoni e ritmi e quello dei Weserbergland è un bellissimo sentimento. Un disco che ti fa sorridere senza essere mai sciocco. 

Voto 8,5/10
Weserbergland -Sehr Kosmisch Ganz Progisch 
Apollon Records


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