domenica 7 maggio 2017

Ulver - The Assassination of Julius Caesar: il virus perfetto

(Recensione di The Assassination of Julius Caesar degli Ulver)


Il coraggio è fondamentale nella musica. E' quello che ti porta a prendere delle scelte non sempre facili. E' quello che ti fa dare dei passi nella direzione opposta da quella che tutti si aspetterebbero ma che alla distanza si rivela la mossa più giusta. Il coraggio è l'opposto dell'essere accomodanti, di ripetere all'infinito delle formule che funzionano soltanto per assicurarsi una continuità nella strada intrapresa. Io sono per il coraggio, e anche se qualche volta chi sceglie questa via fa dei passi falsi, perché è lì che viene fuori la genialità.

Non so cosa avrà la Norvegia ma negli anni, oltre a farci conoscere delle band pazzesche e spettacolari, ci ha anche regalato delle scelte coraggiose che hanno cambiato radicalmente la percezione della musica di tanti appassionati come me. Penso a The Third and the Mortal, una delle mie band del cuore, e a come le loro aperture musicali pazzesche mi hanno fatto iniziar ad apprezzare l'elettronica. Invece alla musica degli Ulver ci sono arrivato più tardi, quando le loro piccole rivoluzioni erano già in atto. L'ennesimo capitolo di questo percorso viene dato da The Assassination of Julius Caesar.
Uno dei segnali più chiari del trionfo dei questa nuova direzione è la dichiarazione di un genio pazzesco come Toby Driver. Il leader di band magistrali come Maudlin of the Weel e Kayo Dot appena ascoltò questo disco chiese pubblicamente se poteva far parte degli Ulver. Non è un gesto minore ma è la conferma di una similitudine di proiezione mentale nell'avanguardia musicale.
Ma la cosa paradossale è che tutti questi discorsi dovrebbero sembrare destinati ad un lavoro sperimentale, ricercato e difficile, e non ad un disco che gli stessi Ulver dichiarano essere la loro svolta pop. Arrivati a questo punto cadiamo in quella massa immensa di discorsi che cercano di definire con chiarezza che cos'è il pop. Io posso dire, soltanto, che se tutto il pop fosse come questo The Assassination of Julius Caesar io diventerei immediatamente l'uomo con i gusti più commerciali di questo pianeta.

The Assassination of Julius Caesar
© Ingrid Aas 2017

L'ultima fatica degli Ulver è una trappola. E' un virus silenzioso e spietato che cerca d'insinuarsi in tutte le menti per poi prenderne dominio. Per farlo si avvale di melodie così ben studiate che vi ritrovate a canticchiarle senza rendervene conto anche alla distanza di giorni. Utilizza anche degli arrangiamenti di grande bellezza che difficilmente trovano opposizione in chi gli ascolta. E' a quel punto che l'ascoltatore è fottuto, perché pensa di avere di fronte un disco facile che mescola rock ed elettronica come fanno i Depeche Mode. Ed invece o te lo prendi tutto o lasci perdere questo pacco, confezionato con molto altro, con quelle gocce di corruzione musicale ormai esistente dai canali più mainstream. The Assassination of Julius Caesar è un disco pieno di deliri musicali, di una profondità sonora figlia di una coesione musicale figlia della genialità. E' anche un disco di densa oscurità. Non di quella superficiale ma di quella che ha un'anima inguaribile. Ma tutto questo entra di nascosto, rifugiato all'ombra della prima lettura di questo disco.

Trip hop, trance, elettronica, rock e una dose essenziale di metal sono i pilastri di questo disco. Quello che sorprende e che regala l'immensa originalità di The Assassination of Julius Caesar è il modo nel quale questi elementi vengono messi insieme. Lo sviluppo dei brani presenti in questo disco è inimmaginabile prima di ascoltarli. Gli Ulver riescono a prendere dei ritornelli di un'effettività che qualsiasi artista pop ricerca per poi imbarcarsi in parti complesse, profonde, dove di commerciale non c'è neanche l'ombra. E' quella coesistenza quella che regala a questo disco un profilo molto alto, perché è sempre la musica degli Ulver, con le caratteristiche che conosciamo da tempo, che va in contrasto con questa ricerca di essere diretta, facilmente avvicinabile. 

The Assassination of Julius Caesar
© Ingrid Aas 2017

Dunque la nuova svolta degli Ulver è una svolta a metà. E' un approfondire un filone già presente in altre lavori precedenti senza mai perdere l'identità che ormai è diventata l'impronta della band. The Assassination of Julius Caesar scende comodo come un liquore pregiato che si gusta in un momento di pace, ma come qualsiasi liquore pregiato ha delle caratteristiche che lo rendono unico. Nel caso della band norvegese è quella costruzione architettonica della loro musica e quella profonda oscurità autentica. Se il pop è diventato intelligente allora questo è pop.

Ulver

Due brani da segnalarvi anche se l'intero lavoro non conosce punti bassi e merita di essere ascoltato con maniacale attenzione, soprattutto per poter apprezzare le costruzioni sonore del gruppo.
La prima è la meravigliosa Nemoralia. Forse il miglior brano del disco, riesce a far capire qual è l'intento della band, dove tutto ci porta a quella creazione di melodie di un'effettivamente incredibile che coesistono con la complessa trama sonora costruita dalla band. Uno dei migliori brani dei questo 2017.
La seconda è So Falls the World. E' un brano che ci riporta al passato della band, a lavori che avevano questa stessa dose di nostalgia e di poesia. Una bellezza dissacrante che lascia poi spazio ad un bellissimo viaggio strumentale.


Ormai con gli Ulver è inutile fare delle previsioni su quello che verrà nella loro musica e nella loro capacità di comporre dischi che a prima vista sono molto diversi tra di loro. A prima vista perché il loro modo di concepire la musica ormai è abbastanza chiaro, e anche se spaziano tantissimo dentro al loro orizzonte musicale quella sicurezza c'è sempre. The Assassination of Julius Caeser è il riflesso della loro parte più estrosa, è un disco rivolto all'esterno dove le fitte trame mentali e musicali della band trovano un linguaggio universale. E' difficile dire se è uno dei migliori dischi dei norvegesi ma credo che una cosa sia abbastanza chiara, è uno dei dischi che meglio funziona e che ti cattura senza lasciarti via di scampo. Per quello è uno dei quei dischi del 2017 da avere assolutamente.

Voto 9/10
Ulver - The Assassination of Julius Caeser
House of Mythology
07.04.2017

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