giovedì 30 marzo 2017

Buioingola - Il Nuovo Mare: tuffarsi nelle acque oscure

(Recensione di Il Nuovo Mare dei Buioingola)


Che cos'è il buio? E' una sostanza, uno stato d'animo, è la fine, l'inizio o una tappa transitoria? Ha profumo il buio? E' tangibile il buio? Ci si abitua mai al buio?

Troppe domande che girano intorno a uno degli elementi che hanno dato il via a un numero infinito di composizioni. Il buio vissuto in tanti modi diversi, il buio schematizzato, il buio visto come una risposta provocatoria all'eccedenza di luce, il buio inscrutabile che ancora esiste, quello degli abissi dove, ancora, si conosce ben poco. Sono sicuro che il buio in svariate dimensioni ricopra la musica dei toscani Buioingola. Sono sicuro che s'insinua prepotentemente in ogni singola nota da loro suonata. E sono sicuro che Il Nuovo Mare idealizzato dalla band sia un mare di acque dense ed agitate nelle quali la luce fa fatica ad entrare. Lo sono perché è la musica a suggerirmelo, a mostrarmi un insieme volutamente indefinito dove la dimensione artistica del buio si esalta. Per quello questo disco, che la band "minaccia" di essere il loro ultimo lavoro, è acido, fastidioso per l'assenza di "pace", aggressivo e profondamente oscuro. Ma di fronte a qualcosa di misterioso ci sono due vie: scappare o conoscerle. Per quello per chi su tufferà in questo mare, dopo essersi abituato alla mancanza di luce ci saranno delle sensazioni di grande bellezza, rara e ricercata.

Il Nuovo Mare

I Buioingola sono in tre ma le loro scelte musicali portano ad avere un suono pieno, grosso, massiccio, dove l'elettronica viene a riempire quelli spazi vuoti lasciati volutamente lì. Questo Il Nuovo Mare ha l'aggressività del crust punk e di certi elementi black metal, ha la cadenza deprimente del doom o della new wave decadente, ma ha anche la capacità onirica del shoegaze  o del post punk. Aggiungiamoci la parte industrial, che richiama il lavoro fatto dagli OvO, e il quadro sarà abbastanza completo. Non ci sono confini oltre all'intenzione di muoversi nel buio, alla ricerca di un qualcosa d'impreciso, forse di una via di fuga al luccichio eccessivo che ci bombarda continuamente.

Un disco controcorrente, questo Il Nuovo Mare. Un disco dove i Buioingola fanno confluire pensieri, emozioni e sentimenti in quest'immenso oceano che sembra infinito, pericoloso, inquietante. Ma ricordarci la sua presenza è l'unico modo di andar avanti, bisogna convivere con i propri fantasmi. Anzi bisogna diventarci amici, perché è lì che c'è l'insegnamento e l'arricchimento personale. Per quello quando si rompe quella lastra di ghiaccio e ci si addentra in queste acque gelide si scopre un mondo di rara bellezza, riservato a quei pochi coraggiosi che non hanno sentito il coro d'avvertimenti dissuasivi e hanno deciso di avventurarsi oltre.

Buioingola

Due brani da segnalarvi con piacere.
Il primo è Eclisse. Un inizio doom che ci porteremmo appreso per tutta la durata del brano con un ossessivo suono di campane che sarà la guida del brano. Ma l'abilità del gruppo sta nel contaminare il tutto andando a confinare nei mondo del black metal con certe incursioni industrial.
 Il secondo è il brano di chiusura di questo disco: Il giorno dopo. Oscurissimo e bellissimo, brano dissacrante per via dell'atmosfera intima che riesce a ricreare. Ricorda le prime cose dei Katatonia ma con uno sguardo italiano, qualcosa difficile da definire e che non ha soltanto a che fare con l'aspetto linguistico.



Sarebbe un peccato che Il Nuovo Mare si trasformi nell'ultimo disco dei Buioingola, perché questa loro interpretazione della parte oscura della vita è assolutamente interessante e sorprendente, trovando un riflesso nell'insieme di generi che confluiscono per formare il loro linguaggio musicale. Ma se così fosse bisogna tuffarsi con gusto e senza paura in questo oceano oscuro.

Voto 8/10
Buioingola - Il Nuovo Mare
Sentient Ruin Laboratories
Uscita 31.03.2017

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